Coronavirus, arriva l’APP IMMUNI, il nuovo commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri ha firmato il contratto con il team di esperti del ministero dell’innovazione per il tracciamento del contagio coronavirus (covid-19) attraverso un’APP da installare sullo smartphone. Il nome dell’applicazione scaricabile liberamente dallo store di qualsiasi sistema basato su iOS e Android sarà “IMMUNI”.
Da chi viene distribuita?
A consentire la licenza d’uso del software sarà la multinazionale “Bending Spoons” con sede in Italia a Corso Como a Milano.
Su che tecnologia si basa?
L’applicazione sarà basata sul bluetooth ma adattabile anche al GPS. La scelta non è ancora stata resa nota ma, a quanto pare verrà formalizzata a breve.
Sarà obbligatoria?
Quello che sappiamo di per certo, grazie alle linee guida della Commissione Europea e dal garante della privacy Antonello Soro è che non sarà obbligatoria.
Che funzione svolge?
Avrà di fatto una doppia funzione, quello di tracciamento dei contatti basato su tecnologia bluetooth e quella di diario clinico. All’interno del diario clinico saranno contenute tutte le informazioni più importanti sulla persona come ad esempio il sesso, l’età, le malattia pregresse e l’eventuale assunzione di farmaci. Il diario clinico sarà aggiornato quotidianamente dall’utente con eventuali sintomi e/o cambiamenti sullo stato di salute.
Sarà anonima?
Alla base di tutto c’è l’esigenza di rispettare l’anonimato. I dati sensibili rimarranno sul cellulare dell’utente e non verranno inviati sui server esterni. Infatti il bluetooth andrà solo a generare chiavi numeriche. Per fare un esempio, se una persona con l’APP risulta malata, chi è entrato a contatto con lui riceverà un alert senza di fatto conoscere l’identità dell’utente che ha subito il contagio.
Come funziona il meccanismo?
Gli utenti che vorranno utilizzare l’APP, dovranno scaricarla e dovranno creare un registro di contatti dove per ciascuno dovranno essere indicate tre informazioni: con quale dispositivo si è venuti a contatto, con quale distanza e per quanto tempo. Successivamente l’operatore medico autorizzato dall’utente, attraverso l’identificativo anonimo dello stesso, farà inviare il messaggio per informare tutti gli utenti (sempre identificati in maniera anonima) che sono entrati in contatto con il cittadino positivo. Le applicazioni, secondo l’UE dovrebbero stimare la vicinanza in maniera abbastanza precisa con il bluetooth (circa 1 metro) tra gli utenti.
Considerazioni finali
L’APP sarà scaricabile gratuitamente e non sarà obbligatoria. La privacy è garantita attraverso l’invio di dati anonimi e aggregati. Servirà soprattutto a rendere più efficace l’avvertimento dell’aumentato rischio se si è venuti a contatto con un utente positivo a Covid-19. Dobbiamo però tenere in considerazione che, come abbiamo detto in precedenza l’APP è anche predisposta per utilizzare il GPS, quindi a livello teorico sarebbe possibile con questo sistema utilizzare di fatto la geolocalizzazione che andrebbe a garantire meno la privacy.
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